Font a spaziatura fissa che (forse) non conoscete

Il mio socio in affari vi potrebbe raccontare che ogni volta che si sposta a lavorare sul mio computer, due cose trova costantemente cambiate nel mio editor di testo: lo schema di colori e la famiglia di caratteri utilizzata.

È più forte di me, e sembrerà una sciocchezza: cambiare combinazione di colori e font mi consente di guardare alla mia quotidianità programmatoria con occhi sempre diversi. In particolar modo con l’avvento dei monitor 4k o superiori, l’esperienza tipografica è diventata decisamente gratificante.

Recentemente, poi, sono diventato fan dei font da programmazione con legature, un lusso che prima d’ora tendevo a concedermi e gradire solo in contesti applicativi diversi.

Quindi, eccovi una lista assolutamente parziale di font che mi sento di consigliare:

1. Fira Code

Ok, questo magari lo conoscevate, ma lo metto comunque in lista perché è il font con cui sto scrivendo questo stesso post, e in più ha tra le legature meglio realizzate tra quelle che ho analizzato.

Non gradite le legature? Non c’è problema: Fira Mono, suo gemello, non le ha.

2. Hasklig

Fork di Source Code Pro, font già buono di suo, aggiunge un set di legature alla famiglia originaria. Da provare, se si vuole qualcosa di “classico”.

3. Operator Mono

Questo è un font delizioso. Non ha legature, ok (ma del resto non c’è nessun obbligo a riguardo), ma ha carattere da vendere: inoltre, è uno dei pochissimi font monospace ad avere una variante corsiva completa.

Se guardate gli screenshot, magari potreste storcere il naso; ma se voleste utilizzarlo, vi renderete conto di come sia tutt’altro che fuori posto in un editor di testo.

Ah, è a pagamento, e non viene via necessariamente a buon mercato; la variante di riferimento per un utilizzo nell’editor di testo è la variante “Book”.

4. Code Saver

Per tornare a qualcosa di più classico, ma con una punta di innovazione, Code Saver potrebbe essere un’ottima scelta.

Dotato di variante corsiva, e di zero barrati, ha proporzioni decisamente bilanciate, e si rivela particolarmente efficace sia che stiamo scrivendo codice, sia che scriviamo un articolo.

5. Cascadia Code

Microsoft con i font ci ha sempre saputo fare, e parecchio, anche. Cascadia Code, appena rilasciato in una versione preliminare, ha tutte le carte in regola per essere il degno successore di Consolas.

La famiglia presenta eccellenti legature, ed ha forme particolari che, per creatività, richiamano vagamente quelle di Operator Mono.

Siccome il font è ancora in fase di sviluppo, e ad oggi non presenta né una variante grassetto (non necessaria, ma gradita), né caratteri accentati (ma una sollevazione popolare ha già reso esplicita la richiesta ai designer che ci stanno lavorando).

Un paio di consigli

Chiudo con un paio di suggerimenti che penso potranno tornarvi utili se come me vorrete finalmente lasciarvi cadere nella tana del Bianconiglio dei font monospace:

  1. Se il font che state utilizzando non vi piace troppo a livello di rendering, tipicamente se vi sembra troppo “ciccio” (termine tecnico), provate a cambiarne l’aliasing. In Sublime Text, per dire, c’è una differenza sostanziale tra vedere i font con subpixel_antialias e gray_antialias. Inoltre, considerate che tanto dipende dallo schema di colori utilizzato: su Mac, per esempio, testo chiaro su fondo scuro tenderà ad apparire più grassetto di quanto non sia in realtà.
  2. Sempre in Sublime Text, è possibile indicare all’editor di non voler applicare le legature al font in uso; questa pagina di documentazione dovrebbe fornirvi tutte le informazioni necessarie.